venerdì 15 febbraio 2013

Zuppa di farro di Maestro Martino (XV secolo)


Incredibilmente buona, nonostante i pregiudizi iniziali! Maestro Martino de Rossi, fu una personalità di spicco del quindicesimo secolo. Nato nell'attuale Canton Ticino si spostò in molte città italiane, divenendo un importante cuoco di successo nei palazzi del Vaticano. Ideatore di piatti nuovi, amante della contaminazione culinaria (anche quella araba) si espresse in cucina con il massimo genio creativo e la massima libertà di inventiva, lasciando nel Libro de arte coquinaria le sue ricette. Martino cercava di recuperare i sapori autentici del cibo, troppo spesso nascosti da sovraposizioni eterogenee di spezie e aromi troppo intensi, non dimenticando di aiutare la cuoca sprovvista di qualche ingrediente con variati ad hoc. Insomma un altro personaggio straordinario! 
Questa ricetta è un semplice e sostanzioso piatto a base di farro e brodo di cappone, che stupisce per il gusto gradevole, la facilità di esecuzione e se vogliamo una certa attualità.
Dico subito che descrivo la ricetta originale, ma io non ho fatto il brodo di cappone, certamente più saporito, ma una versione più economica, leggera e tutta vegetale con cipolla carota, sedano, prezzemolo, un chiodo di garofano, una foglia di alloro, un po' di concentrato di pomodoro e poco sale. 
Come pure non ho utilizzato lo zafferano, troppo costoso per il bloggino, ma non ho rinunciato alle altre spezie, che conferiscono un sapore affatto sgradevole. Nonostante l'arbitraria modifica a noi è piaciuto tanto! 
Per 4 persone servono:
  • 320 gr di farro decorticato 
  • 1 l circa di brodo a piacere
  • cannella, zenzero, zafferano q.b.
  • 2 tuorli d'uovo 
  • sale e pepe q.b.
Per prima cosa si fa il brodo. In una pentola poi si pone a cuocere il farro secondo i tempi indcati sulla confezione, aggiungendo poco brodo alla volta. Martino vuole un risultato più asciutto, anche se io ho preferito lasciare un po' più di liquido. nel frattempo si sbattono in una ciotola i tuorli con pochissimo brodo (freddo mi raccomando) e appena il farro sarà cotto si versano nella pentola, sbattendo energicamente affinché non cuociano. Una volta impiattata la zuppa si uniscono le spezie in quantità a piacere.

P.s. Credevo che sarebbe stato un sapore strano, invece la cannella dà quasi un gusto di affumicato squisito. Per due persone ho utilizzato circa 1/2 cucchiaino raso di cannella e solo una punta di zenzero, preferendo poi del farro decorticato e non perlato, per motivi nutrizionali, anche se si allungano i tempi di cottura.

Non vi ispirano le spezie? un po' di grana o di pecorino andranno benissimo! Se poi avete un paio di fili di erba cipollina, o un po' di parte verde del porro affettata fine ci stanno benissimo. D'altra parte anche Martino innovava e proponeva varianti, quindi...

5 commenti:

  1. fantastiche queste ricette dei vecchi tempi ^_^
    ciao, cara amica, un bacio

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  2. Dal 1400 ad oggi, intatta e saporita.... amo molto le spezie e la cannella nei piatti salati dona veramente un tocco in più!
    Brava cara Maddalena, ma come farei senza di te? Sei ogni giorno fonte di ispirazione...
    Un abbraccio di cuore!
    Tatiana

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    1. Ciao!! Spero ti piaccia, guarda è davvero buona e qui c'è gente esigente.... Ma non devi farmi tutti questi complimenti, mi imbarazzo così. P.s. spero che la tua nuova fatica ricuota tutto il successo che merita, perché a me piace moltissimo, a partire dal nome. Brava Tatiana!!! Ricambio volentieri l'abbraccio!!

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    2. Ora sei tu a farmi arrossire... grazie!!!

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